Questi articoli sono apparsi tra maggio 2010 e giugno 2011 sul quotidiano ILNOLANO.IT e sui magazine ILNOLANO SETTE, WEEK END, CINQUE COLONNE MAGAZINE.
#Baiano (AV)
05.05.2010
Un consorzio baianese per l’acqua
Carlo Mascheri, Domenico Salvi e Salvatore Alaia. Tre sindaci di tre paesi per discutere sulla gestione di un bene primario per le proprie comunità: l’acqua. I tre primi cittadini di Baiano, Avella e Sperone hanno partecipato, presso il circolo “L’Incontro”, ad un’assemblea organizzata per discutere ed avanzare proposte sul futuro della gestione dell’acqua potabile nel Baianese. Assieme ai cittadini mandamentali e ai soci del circolo ricreativo-culturale si è parlato della possibile creazione di un Consorzio pubblico-privato per la gestione del servizio pubblico. Per il neosindaco di Baiano, Carlo Mascheri, ancora alla prese con i postumi e le critiche del dopo elezione, è necessario “studiare bene le carte per capire in che modo costituire questa tipologia di consorzio”. La salvaguardia e la gestione delle risorse idriche rappresenta da anni una priorità comune d’intervento nei programmi delle tre amministrazioni mandamentali. Già nel 2006 i rappresentanti dei tre comuni si riunirono in un convegno per avanzare proposte efficaci di cooperazione finalizzata alla salvaguardia e ad una migliore efficienza e qualità del servizio idrico locale. Ed oggi, alla luce delle recenti modifiche legislative, si sente ancora più forte la necessità fondamentale di gestire al meglio e quanto più autonomamente possibile questa risorsa vitale.
L’articolo 23-bis della legge n. 133/2008, infatti, stabilisce come modalità ordinaria di gestione del servizio idrico l’affidamento a privati o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara o detenga almeno il 40%. Questo, insieme all’articolo 15 del decreto Ronchi del 2009, con il quale si rende obbligatorio il ricorso alla gare per la concessione della gestione dei servizi pubblici localia privati(oltre all’acqua, ci sono anche rifiuti e trasporto pubblico locale) pone come unica alternativa possibile, l’affidamento a società per azioni “miste” tra pubblico e privato. A queste società di azioni miste però, quale dovrebbe essere il possibile Consorzio del Baianese, la legge impone un tetto massimo del 30% alla partecipazione degli enti locali al capitale societario.
Eppure, il grande capo, ossia l’Unione Europea, ha lasciato i governi dei singoli Stati liberi di muoversi e di scegliere se privatizzare/liberalizzare l’acqua o meno: la stessa Parigi quest’anno, dopo dieci anni di gestione privata, è tornata alla gestione pubblica.
Insomma, l’acqua viene in questo modo sottoposta alle regole di mercato e considerata come un bene da cui trarne profitto. Per i Comitati Civici una beffa a danno dei cittadini, per altri un problema secondario rispetto ad un’altra urgenza: salvaguardare la qualità dell’acqua, e intervenire sulle perdite della rete idrica, grave problema soprattutto delle Regioni Meridionali.
10.05.2011
Due si per l’acqua bene comune
“Si scrive acqua si legge democrazia”, “Non farti portare via l’acqua”: slogan semplici e diretti, poi manifesti, striscioni, poster. “La campagna referendaria ha bisogno di oltre 25 milioni di voti per raggiungere il quorum e dunque l’approvazione. C’è bisogno di comunicazione, sinergia e rete per riuscire a difendere un bene comune dagli interessi dei privati” Gianluca Napolitano, Città Viva, ha le idee abbastanza chiare mostrando la spilletta “Due sì per l’acqua bene comune” sul petto della sua giacca. Una ce la regala.
“Mettila anche tu sulla giacca. E’ il miglior metodo per diffondere coscienziosamente la problematica e spingere al voto i cittadini” dice Raffaele Amelio, attivista del Comitato civico del Baianese e mi mostra il grosso slogan all’ingresso del territorio del Comune di Baiano.
Propaganda ed informazione per il referendum del 12 e 13 giugno sono le uniche armi a disposizione dei tanti attivisti e comitati presenti sul territorio che stanno battagliando da più di un anno ormai. “Eventi, manifestazioni, distribuzione di materiale informativo, gazebo nelle piazze ma soprattutto passaparola. Bisogna spingere per vincere” afferma Francesco Nappi, il giovane referente provinciale di Baiano e conclude “Il passaparola è il metodo più efficace per riuscire a bloccare questo attentato mortale alla libertà dei cittadini. Il dramma è che la maggior parte della popolazione non è consapevole di quanto stia avvenendo”.
Un brindisi per l’acqua
#Baiano
20.05.2011
“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. È una massima di Gandhi lo slogan che campeggia sulle bandiere del Movimento per l’Acqua Bene Comune. “Si tratta di una massima che ci si augura possa essere di auspicio per una vittoria dei cittadini il 12 e 13 giugno. L’importante, e l’ho sottolineato più volte, è che non si identifichi né si attribuisca la lotta ad un determinato partito. Si tratta di una lotta dei cittadini per un bene che è di tutti e che detiene insito nella sua essenza il senso stesso della vita” afferma Francesco Nappi, giovane referente provinciale di Baiano del Comitato Baianese Acqua Bene Comune. Nel sit-in organizzato in uno dei luoghi più frequentati del baianese per l’aperitivo della domenica mattina gli attivisti del comitato in compagnia dello splendido Argo, cane bardato con la bandiera filo-referendum, hanno fatto informazione per sensibilizzare i giovani ed invogliarli al voto domenica e lunedì 12 e 13 giugno.
Il referendum prevede il raggiungimento del quorum per dire no alla privatizzazione dell’acqua. Come si fa dire no? Votando Sì, due sì per dare ai cittadini il controllo dell’acqua bene primario e comune. “Abbiamo organizzato questa mattinata di sensibilizzazione per avvicinarci quanto più possibile ai giovani” ribadisce Gina Conte, membro attivo del comitato “in programma ci sono altre manifestazioni e sit-in di questo tipo nei vari luoghi di ritrovo del mandamento. Stiamo cercando di fare informazione anche casa per casa, invogliando la gente ad esporre su balconi e terrazze la bandiera “2 Sì per l’acqua bene comune” continua Gina e poi conclude “il passaparola rimane lo strumento più incisivo per arrivare nelle case della gente”.
Fioravante Conte