PaulPaul Connett, Rifiuti Zero, Nola

Connett a Nola ma i sindaci disertano

Questo articlo è apparso sul quotidiano ILNOLANO.IT in data 24.09.2012

#Seminario, Nola (Na)# Campania, Italia#

Alla fine il guru di “Rifiuti Zero”, invitato da Ri.Ze Up molto attiva sul territorio da febbraio 2012, è arrivato. Paul
Connett si era perso nel groviglio disordinato delle strade e superstrade dell’area napoletana. Ad aspettarlo, purtroppo, nessun sindaco dell’area nolana. “Il mio rammarico”-dice il Presidente di Rize Up Aps Vincenzo De Lucaè che nonostante i nostri inviti alle amministrazioni ed ai primi cittadini di questo territorio, nessuno di loro oggi è qui ad ascoltare questi dieci preziosi e semplici Step verso il modello Rifiuti Zero”. Docente di Chimica generale, Chimica Ambientale e Tossicologica presso la St. Lawrence University di New York, l’ambientalista esperto di diossine, ha raggiunto la fama mondiale per la sua strategia RifiutiZero “grazie al quale una città come San Francisco, con una popolazione di ottocentocinquantamila persone ha raggiunto l’85% di zero rifiuti” precisa.
In Italia– afferma il professore- siamo arrivati a novantuno comuni coinvolti, novantuno sindaci che hanno capito le direttive giuste entro cui indirizzare il futuro, la salute ed il benessere dei propri cittadini. Salerno in un solo anno è passata dal 18 al 72% con la Strategia RifiutiZero e dal 3 ottobre 2011 anche Napoli ha dichiarato di accettare la strategia”.

PaulPaul  Connett, Rifiuti Zero, Nola

E’ il diavolo che brucia, Dio invece ricicla- sottolinea, citando Connett, Don Aniello Tortora, invitando, soprattutto i giovani, a controbattere con “un deciso no al fatalismo ed alla rassegnazione: bisogna consegnare alle generazioni che verranno una terra diversa, più pulita e vivibile. Ed è indispensabile non rassegnarsi”. Separazione alla fonte e raccolta porta a porta. Connett cita l’esempio di Capannori in Toscana e mostra la città di Hernani in Spagna in cui vengono utilizzati quattro differenti contenitori e alcune placche con dei codici identificativi impressi e correlati ai sacchetti che si vanno a depositare. Insomma una corrispondenza secchiplacche.

Terzo passo fondamentale è il compostaggio: “Ad esempio a San Francisco la sinergia ristoranti-agricoltori funziona in modo eccellente: gli agricoltori forniscono materie prime ed il residuo dei ristoranti viene riutilizzato come compost in una sorta di circolo virtuoso”.
Riciclaggio, riutilizzo, riparazione e decostruzione: in questo modo si riesce a creare indotto, lavoro e di conseguenza una maggiore economia distribuita basata sul rifiuto/materiale nell’ottica di un “salvare persone per salvare materiali”. Passo fondamentale poi è la riduzione dei rifiuti: “Diminuire la produzione di plastica ad esempio come si sta facendo già in alcune scuole italiane in cui nelle mense bottiglie e bicchieri di plastica sono stati sostituiti dal vetro” continua Connett; Mettere a regime un Sistema “Pay as you throw”: più rifiuti produci più paghi ma soprattutto investire in impianti di separazione dei residui e centri ricerca; Infine gli ultimi due passaggi fondamentali, secondo Connett, stanno tutti nella coscienza industriale. “Se non possiamo riutilizzare, riciclare o compostare un determinato materiale, allora l’industria non dovrebbe produrlo, e da qui ripartire con la quarta “R”, quella di Ri- progettare, donare un nuovo uso, una nuova collocazione a determinati prodotti, fornendo, nello stesso tempo
conclude il guru di ZeroWaste “i territori di una discarica temporanea per la stabilizzazione biologica anche del materiale non riciclabile

Fioravante Conte

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