Questi articoli sono apparsi sul settimanale IL NOLANO SETTE tra marzo e aprile 2011
#Schiava di Casamarciano
04.03.2011
Una cinquantina i presenti, mercoledì sera, alla prima riunione dell’Unità di Crisi “No discarica nell’area Nolana” per “ribadire, ancora una volta, il rifiuto categorico di accettare qualsivoglia impianto per rifiuti” dice Nicola di Mauro, Lista Civica per Tufino. Presenti associazioni ambientaliste, sindaci solidali come Domenico Montanaro di Visciano e Salvatore Alaia di Sperone, amministratori, esponenti di partito e tanti cittadini.
Sede scelta per gli incontri è la Canonica attigua alla chiesa di San Michele in località Schiava. “È stata l’occasione per discutere della bozza definitiva dell’Accordo di programma tra la provincia di Napoli e l’area nolana per la gestione dei rifiuti di cui si parlerà a Camposano, giovedì 2 marzo alle ore 17.30, presso l’Agenzia per lo Sviluppo” dice Gennaro Esposito, AssocampaniaFelix. “Se analizziamo il documento della provincia in merito alla questione biostabilizzanti ci si rende conto come non sia cambiato nulla: viene chiarito ciò che dovrebbe uscire ovvero un rifiuto, “compost fuori specifico” per l’esattezza, con codice 19.05.03, definito “ammendante” dal primo cittadino di Tufino Carlo Ferone” dice Guido De Carlo.
“Il problema è che non si accenna a ciò che entra: il tal quale di qualsiasi provenienza e composizione! E soprattutto per il bene dei comuni napoletani” aggiunge Gianluca Napolitano, Città Viva. Per i relatori il “Biostabilizzato” è di fatto un rifiuto soprattutto perché non è fatta abbastanza luce sul “tal quale” ovvero i rifiuti per cui non è possibile applicare un criterio di differenziazione (più comunemente denominato “secco”) e che ogni giorno ne arriva in quantità eccessiva allo STIR di Tufino. Gennaro Allocca del Comitato per la difesa dell’Agro Nolano ribadisce che questa “è un’emergenza che non ci riguarda. Ma nonostante questo la discarica ce la metteranno: nel momento in cui si darà potere alla provincia ed al commissario straordinario, volenti o nolenti ce la metteranno. Per questo motivo” arringa Allocca “rivolgo a tutti, un proverbio napoletano da ricordare: “a legge è legge ma a forz’ è acopp’ a legge” (la legge è legge ma con la forza ci si mette al di sopra)”.
“Sta per essere perpetuata una ennesima truffa ai danni dei cittadini” dice Domenico Montanaro, sindaco di Visciano e conclude “Nel documento ci sono delle proposte assurde, dei veri e propri attentati dal punto di vista ecologico. E pensare che il tutto è partito da alcuni sindaci mi fa pensare non solo ad un errore strategico di formulazione ma anche ad un’ingenua vanagloria in questo immondezzaio di idee”.
11.03.2011
“Occuperemo i municipi”
Continuano gli incontri dell’Unità di Crisi “No discarica nel Nolano” nella Canonica della Chiesa di San Michele di Schiava di Casamarciano. Negli ultimi incontri si è profilata l’ipotesi di un’azione concreta: in particolare lo zoccolo più duro ha preannunciato una serie di manifestazioni ed eventi per le piazze dei tre principali comuni i cui sindaci sostengono la proposta di Cesaro: Nola, Casamarciano e Tufino.
La parte più intransigente ha auspicato perfino l’occupazione di un eventuale municipio “firmatario” o faziosamente tale. L’Accordo di programma continua a far discutere: le associazioni ambientaliste in unione con i cittadini e supportati da tre sindaci dissidenti (el barricadero Salvatore Alaia, Domenico Montanaro sindaco di Visciano e Raffaele De Simone, sindaco di Roccarainola) continuano la loro opera di informazione. Praticamente ci si riunisce un giorno sì ed uno no: il canale Facebook Unità di Crisi “No discarica nel Nolano” si allarga sempre di più e comincia a far sentire la propria voce. Visciano è il paese più vicino ai contestatori sia dal punto di vista amministrativo/politico sia dal punto di vista dei cittadini. Il Forum dei Giovani di Visciano ha organizzato per il 10 Marzo presso la Cappella in piazza Lancellotti un incontro dibattito sulla questione rifiuti in cui sarà proiettato il docufilm “Una montagna di balle” (la vera storia dell’eterna emergenza rifiuti a Napoli).
Altro importante appuntamento che rientra nell’ambito delle manifestazioni organizzate dai dissidenti: il professore Giordano ospite del sindaco di Sperone, Salvatore Alaia, martedì 22 Marzo, per presentare gli ultimi studi effettuati in America sui tumori. Per mercoledì 9 marzo ore 18.00 è prevista invece all’Hotel Royal di Napoli un’assemblea dei comitati provinciali che lottano per un piano alternativo di rifiuti.
Intanto all’interno dell’unità di Crisi si prospettano due differenti visioni delle azioni da intraprendere: una pratica ed immediata basata sul’azione, l’altra più teorica ed attendista basata sul dialogo e dibattito.
È il giornalista Nicola Valeri, sostenuto da Onofrio Petillo, uno dei più agguerriti rappresentanti e sostenitori dell’azione di protesta dell’Unità di Crisi: “l’azione di protesta deve essere forte” dice al Nolano Week End “Dobbiamo cominciare a dare una prova concreta della nostra intenzione: ci opporremo fino alla fine e con ogni mezzo alla decisione che alcuni “assassini della vita” vogliono adottare nel Nolano facendo il gioco dei committenti. Invaderemo strade, piazze e case comunali. Se passeremo per disobbedienti civili non ce ne importerà perché i nostri figli valgono molto di più di una denuncia o di qualche spintone. Bloccheremo il transito dei camion e le attività commerciali ad essi connessi. Nostri alleati saranno studenti, bambini, adulti, anziani: nostra alleata sarà la decisione assoluta di non concedere nulla a questi tiranni dell’immondizia. Inviteremo i parroci a suonare le campane delle proprie chiese, i sindaci ad usare le fasce tricolori a difesa della propria gente. I sindaci, quelli veri, quelli per cui il bene pubblico viene prima di ogni interesse.. È inutile aspettare ciò che fanno o decidono i tre (Biancardi-Nola, Ferone-Tufino, Manzi-Casamarciano) dobbiamo essere noi i primi a muoverci”.
Più cauto Guido De Carlo di Sinistra Ecologia e Libertà (SeL) che invita ad adottare una strategia precisa ed in parte di attesa: “sarebbe opportuno ideare un programma alternativo a quello di Cesaro individuando i punti focali sui quali ci battiamo. Innanzitutto lo Stir: si parla di voler utilizzare lo Stir solo per il differenziato. In questo caso verrebbe meno proprio la ragione di esistere dello Stir e dunque occorrerebbe una riconversione in trattamento meccanico-manuale. Due: il biostabilizzato che intendono proporci, presentandocelo come un ammendante per cave e manti stradali non è altro che un compost fuori specifico, insomma un rifiuto. Accettare una richiesta del genere senza lottare significa accettare un altro invaso, un’ennesima discarica. Dei 19 sindaci firmatari, 16 non sanno cosa stia succedendo ma semplicemente si rimettono nelle mani dei “tre più esperti”. Cesaro adesso vuole convincere Caldoro ad andare fuori provincia, sempre con un unico intento: aprire gli invasi e le cave portando via dallo Stir il materiale che giace. Nel Consiglio provinciale di Napoli interamente dedicato al tema rifiuti, il presidente Cesaro ha ribadito che il Piano della Provincia, nel breve periodo, consiste nell’individuare delle cave dove poter sversare il materiale umido stabilizzato in uscita dagli impianti di trattamento dei rifiuti (Stir). Ma dai 19 sindaci ancora non parte alcun segnale: probabilmente anche loro non sono sicuri del fatto che quest’ennesima trovata sia un altro espediente per farci inghiottire il tal quale di Napoli. Il prossimo nostro passo sarà quello di dialogare nelle piazze coni cittadini intenzionati a sensibilizzare e muovere l’opinione pubblica. Sabato e domenica saremo nelle piazze di Tufino e Nola per ribadire ancora una volta il nostro inamovibile rifiuto a qualsiasi soluzione che si chiami esso invaso, biostabilizzato o cava”.
Fioravante Conte