Questo pezzo è stato pubblicato da Ilnolano.it il giorno 04.04.2011
#STIR di Tufino, Napoli#Campania#
TUFINO – “E’ questa l’ora di muoverci, gridare e bloccare chi entra portando la morte. È questa l’ora. Oggi è già tardi. Domani potremmo non esserci più”: queste le parole forti di un cittadino comune, il signor Antonio, battagliero e deciso sabato davanti allo Stir, nella passeggiata ecologica che ha visto una sessantina di persone muoversi armati di telecamere, macchine fotografiche e cartelloni rivolti a chi di competenza per lo scempio del territorio che si consuma ormai da anni nel Nolano. Sabato pomeriggio, un gruppo di cittadini insieme alle organizzazioni ambientali ed alcuni rappresentanti delle amministrazioni locali, il sindaco di Visciano Domenico Montanaro ed il sindaco di Sperone Salvatore Alaia, dopo essersi incontrati davanti alla sede strategica dell’Unità di Crisi “No discariche” nel Nolano, si sono recati allo Stir di Tufino, che è zona militarizzata, dove ad attenderli c’era una fila di circa novanta autocompattatori in attesa di scaricare i loro rifiuti. L’analisi del poco che usciva dai camion però ha fatto rabbrividire tutti, gli stessi autotrasportatori e autorità preposte alla sorveglianza. Pile, vetro gettato con l’umido, diserbanti, sono solo alcuni dei “ritrovamenti” illeciti. “Abbiamo trovato anche dell’Hannilase L205” dice Francesco Tortora, docente laureato in agraria “classificazione R42, tossicità limitata, crea problemi per inalazione. E’ un Enzima necessario per la coagulazione del latte e per produrre formaggi. Si tratta comunque di un rifiuto speciale e non doveva trovarsi tra quelli che portano allo Stir” continua Tortora e conclude “E questo solo per quel poco che si è visto”.
Una “sporca dozzina” di questi autocompattatori lasciava cadere sull’asfalto del maleodorante e vischioso liquido: per questo motivo è stato richiesto il blocco dei mezzi e la verifica tramite analisi di quel fluido, probabilmente percolato. Un’attesa di sei ore fino alle 21.30 quando finalmente l’Arpac sollecitata anche dal sindaco Carlo Ferone di Tufino, giunto nel tardo pomeriggio perché chiamato dalle autorità competenti spinte dal gruppo dei cittadini manifestanti, l’ha prelevato per analizzarlo. Dall’altra parte ci sono gli autotrasportatori, vittime come i cittadini “rivoltosi”.“A noi non fa piacere essere additati e sentirci dei delinquenti per fare il nostro lavoro. A noi gli ordini vengono dall’alto e molto spesso
aspettiamo 16, 24 e 36 ore prima di poter tornare a casa. Abbiamo dovuto combattere una guerra a Terzigno, ci sentivamo degli assassini ma che colpa abbiamo noi? Il vero tumore sta in alto, sta nelle case di coloro che mentre noi e voi siamo qui, alle 15 del pomeriggio, loro mangiano e ridono attorno ad una tavola, pensando ai tanti soldi che entrano” dice Roberto, autotrasportatore di Afragola. “File di compattatori allineati per giorni ed una puzza da cloaca infernale. Questa è già di per sé una discarica a cielo aperto: non si respira e sembra avvolgere di morte tutto il circondario” dice la signora Rosa, di località Schiava di Casamarciano e aggiunge “nella mia famiglia ho ben quattro casi di tumore e cosa gli dirò ai miei figli quando mi chiederanno “voi sapevate e non avete fatto niente? Io lotto per loro, mio marito lotta per loro. Vogliamo sentirci dei buoni genitori”.
Dopo un iniziale rifiuto da parte dei “cerberi” dell’inferno Stir di far entrare i due primi cittadini di Visciano e di Sperone all’interno “per vedere”, l’atmosfera si è fatta più incandescente con numerosi cittadini stanchi ed indignati pe “una terra che ha già dato tanto per la causa dei comuni napoletani”. Polizia municipale, organi competenti, carabinieri, militari: si voleva trasformare una questione di allarmante rischio igienico-sanitario in una questione di ordine pubblico. “Ma alla fine, lottando sempre pacificamente con le richieste e le parole si è riusciti a fare qualcosa” esclama Gennaro Esposito, Asscocampania felix. Il sindaco di Visciano, dopo un’ora circa di presenza è costretto ad andar via per colpa delle esalazione putride che infestano l’ambiente. Più tardi sul muro di Facebook dell’Unità di Crisi scrive: “Schifato, nauseato, disgustato in tutti i sensi, mi sento venir meno. Debbo allontanarmi. Riesco ad arrivare fino a casa. Poi crollo. Spossato dalla nausea e irritato per un fastidioso bruciore agli occhi. Una nausea particolare. Di natura fisica certo. Ma anche intellettuale. E culturale. Un’irritazione che dagli occhi si trasferisce al pensiero. E diventa indignazione”.
Sulle analisi svolte dall’Arpac gli ambientalisti non hanno poi avuto notizie ufficiali. Pare però che dopo i controlli ordinati dal sindaco Carlo Ferone sui camion presenti, 4 siano stati rispediti al mittente perché non “a norma.
Dal sito de Ilnolano.it
Dieci minuti per sintetizzare la rabbia di chi da anni convive con le emergenze ambientali. Il racconto di una giornata particolare. Cronaca per voce ed immagini di Fioravante Conte, testimone sabato scorso della protesta di cittadini, sindaci ed ambientalisti dinanzi lo Stir di Tufino.
Qui si muore: il videoracconto.
Fioravante Conte