Questi articoli sono apparsi sul quotidiano online ILNOLANO.IT sul settimanale ILNOLANO Week End tra maggio e giugno 2011
#Nola
Via Remondini. Dopo la vendita da parte della Curia del complesso ove aveva sede anche l’Oratorio di San Paolino, gli spazi versano ormai in condizioni a dir poco disastrose suscitando indignazione soprattutto di coloro che abitano e vivono in quella zona. Porte e finestre distrutte e sbarrate con travi di legno; intonaco quasi del tutto inesistente; cavi elettrici pendenti; strutture pericolanti. Qualche mese fa l’abbassamento e caduta del tetto durante la notte costrinse alcuni residenti di quella strada a chiamare il comune. Una sistemazione provvisoria e poi tutto come prima. Eppure ci sono importanti elementi decorativi all’esterno: le colonne e la statua della facciata principale, i basamenti romani, le targhe informative in pietra.
La Curia, interpellata sullo stato dei beni ci ha comunicato di averli venduti a privati molto tempo fa. La struttura dovrebbe essere interessata da una riqualificazione residenziale che stenta però a concretizzarsi. Potrebbe essere una riqualificazione importante in pieno centro storico di Nola ed invece siamo di fronte ad un ennesimo caso di beni dimenticati e lasciati marcire, in balìa delle intemperie, della natura selvaggia e degli animali, della distruzione del tempo (sia nel materiale che nella memoria) e dell’inciviltà di “qualcuno”. A meno che la vecchia chiesa non sia popolata da fantasmi, “qualcuno” ha preso l’abitudine di usare le concavità degli infissi come deposito per immondizia di vario genere: da secchi di vernice a roba dismessa, da rifiuti organici a plastica e vetro. Qualcun altro invece usa le pareti come un quaderno su cui scrivere a lettere cubitali il proprio amore.
Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con due cittadini nolani che vivono in Via Remondini, in due palazzi molto vicini alla chiesa della Pace ed all’intero comprensorio ecclesiastico. Il signor Roberto ed il signor Antonio non parlano solo del presente ma anche del passato: “è dal 1980, se non prima del terremoto, che la Chiesa e tutto il comprensorio sono abbandonati” dice il signor Antonio ed aggiunge “ricordo ancora come questa struttura fungeva da ritrovo per tanti giovani che venivano qui a parlare, a giocare a biliardino, a calcetto, a trascorrere il tempo insieme. La Chiesa era splendida e caratterizzata anche da strutture importanti come i basamenti romani ancor oggi visibili ma che stanno via via deteriorandosi. Mi piange l’anima a vederla così. È un peccato per l’intera comunità di Nola. Quel che è peggio poi è che sta diventando man mano deposito dei rifiuti di gente incivile e poco rispettosa: fino a qualche mese fa c’erano ancora le strutture di manutenzione davanti al complesso e qualche cittadino (se così si può chiamare) pensava bene di gettare la propria immondizia al di là delle strutture in ferro. Si era creata una vera e propria discarica. Ho fatto tante petizioni alla Curia ed alla fine è arrivato qualcuno a togliere quella barricata e a sistemare un po’ il giardino. Ma oggi siamo punto a capo: la struttura è in condizioni pessime e qualcuno continua a depositare la propria immondizia: a nulla è valso il cartello “area videosorvegliata” che ho piazzato su di un portone”.
Il signor Roberto ci racconta invece un episodio accaduto qualche mese fa:“durante la notte sentimmo prima uno scricchiolìo e poi un rumore forte di cedimento: il tetto della chiesa era caduto rovinosamente. Chiamammo le autorità preposte ma solo una rapida visita, una parvenza di sistemazione e tutto è tornato come prima. È una struttura che andrebbe riqualificata e valorizzata anche perché darebbe una veste nuova a tutta questa zona, palcoscenico privilegiato anche durante la festa dei Gigli”.
Per quanto riguarda la riqualificazione un input ce lo da ancora il signor Antonio che dice “si parlava di una probabile rifunzionalizzazione della struttura in una sorte di pensione per anziani preti e sacerdoti. Ma per ora sono solo verba”.
Fioravante Conte