Ambientalisti nella Canonica di San Michele, Schiava di Casamarciano

Gli ambientalisti ballano da soli

#Casamarciano

Erano mesi che la puzza acre di rifiuti non si sentiva con questa prepotenza nella piana nolana. La Canonica di San Michele a Schiava di Casamarciano continua ad ospitare l’Unità di Crisi “No discarica nel nolano”, “cittadini attivi decisi a fermare il “Cavallo di Troia” che si sta cercando di far entrare, ancora una volta, nei nostri territori” dice Gennaro Esposito dell’Associazione Medici per l’Ambiente ed Assocampania Felix. Il Cavallo di Troia di cui parla Gennaro è l’inganno con cui si vogliono riaprire le discariche in una zona che ha già dato tanto per la causa dei rifiuti di Napoli.

Ambientalisti nella Canonica di San Michele, Schiava di Casamarciano

Ma la popolazione dove è? Dove sono gli “indignados”? Il messaggio sembra non arrivare ai cittadini di Tufino, Nola, Casamarciano, Casamarciano e di tutti gli altri paesi dell’area nolana: sono sempre in pochi ed i soliti i partecipanti alle riunioni. Sono sempre in pochi ed i soliti a progettare strategie e cercare espedienti non solo per la salvaguardia della propria terra ma soprattutto per l’amore verso i propri figli. “Io avrò un grande rammarico” dice Gennaro Allocca, avvocato ed esponente del Comitato di Difesa dell’Agro Nolano “quello di non essere stato un buon genitore. Sono stato un cattivo padre perché ho permesso che i miei figli vivessero in un territorio malato”. “I diciotto sindaci dell’area nolana” afferma con decisione Alloccadevono dimettersi”. “Inettitudine o malafede il risultato è lo stesso. Devono dimettersi” insiste Gennaro Esposito. “L’Unità di Crisi è contro sia l’Accordo di Programma che contro il Piano Regionale di Rifiuti” dice Giuseppe Grauso, esponente attivo di SeL area Nolana. “Entrambe sono finalizzate a far riaprire le discariche nel nostro territorio e riempire le cave con un rifiuto che gli amministratori locali ed i dirigenti regionali preferiscono chiamare biostabilizzato”.

Intanto Carlo Ferone, primo cittadino di Tufino, in una telefonata ammette che con l’Accordo di Programma tra i sindaci del Nolano, con l’eccezione di Visciano, Roccarainola e San Vitaliano, e il presidente della Provincia di Napoli Cesaro, si riaprirà la discarica di Paenzano II destinata ad accogliere il cosiddetto biostabilizzato. “Non smetteremo mai di dire” afferma Guido De Carlo, Lista Civica per Tufino “che il biostabilizzato non è altro che rifiuto perché attualmente non ci sono strutture nella nostra area in grado realizzare un composit adatto alla ricomposizione morfologica”. “La riqualificazione di cui parla Ferone tramite biostabilizzato dovrebbe interessare anche la cava di Comiziano e quella Faibano di Comiziano. Come terza riserva quella di Palma Campania. Per di più, Ferone” continua Gennaro Espositonon ha negato che Napoli non sversi i suoi rifiuti allo Stir di Tufino dal 1 Gennaio 2011”. “La porta non si apre da dentro” dice Antonio Montesarchio, “ e dunque la responsabilità è palese”.

Ambientalisti nella Canonica di San Michele, Schiava di Casamarciano

Il punto importante che bisogna sottolineare, e come ben sottolinea anche De Carlo, è che nello Stir di Tufino secondo legge, potrebbero sversare solo i comuni che al 31.12.2011 riescono a fare la raccolta differenziata al 50% destinata a diventare il 65% al 31.12.2011. Il problema è che per queste percentuali non ci sono sicurezze oggettive e dunque si gioca sul limite esiguo del 35%. Città come Nola non potrebbero sversare. “L’Accordo di Programma ed il Piano Regionale dei Rifiuti” sottolinea ancora De Carlovanno nella stessa identica direzione: sono ecologicamente, socialmente e democraticamente assolutamente inaccettabili. Ciò che nel primo viene indicato come “ricomposizione ambientale” nel secondo è chiaramente additata e chiamata con il suo vero nome: “discarica”. I sindaci hanno preso per i fondelli noi cittadini ma lo sono a loro volta presi dalla Provincia e dalla Regione”.

Fioravante Conte

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