Questi sono articoli apparsi sul settimanale ILNOLANO SETTE del 10.02.2012 e sulla versione online ILNOLANO.IT
#Sit-in, Tufino#Campania, Italia#
“Meglio essere cialtroni dell’ambiente che cialtroni della politica” rimarca ancora una volta Gennaro Allocca, presidente del Comitato per la difesa dell’Agro Nolano. Le sue sono parole di risposta alle affermazioni dell’onorevole Paolo Russo, invitato a passare dalla parte degli “basureros indignados”, e pronunciate con veemenza nel sit-in dell’Unità di Crisi “No Discariche nel Nolano” in Piazza Gragnano a Tufino in una gelida domenica di febbraio in cui l’emergenza neve e gelo riempie le strade. Un gelo pungente come pungenti sono le parole che scaturiscono dagli interventi di attivisti storici come Onofrio Petillo, Gennaro Esposito e Giovanni Santaniello e più giovani come Gianluca Napolitano, esponente di Città Viva e consigliere comunale a Nola. Circa una cinquantina le persone presenti, questa volta in numero maggiore rispetto alle precedenti.
Ad essere messo alla berlina ancora una volta l’accordo di programma firmato dai diciassette sindaci dell’area nolana ad esclusione dei primi cittadini di Roccarainola, Visciano e San Vitaliano, e con il quale sotto mentite spoglie, si invita a far entrare nello Stir come un cavallo di Troia il “tal quale” di Napoli e provincia. Le “mentite spoglie” sono quelle del biostabilizzato “venduto” come riqualificante per strade e cave ma che di “rinaturalizzante”, sostengono le associazioni ambientaliste, “non ha un bel niente perché il problema è nello smaltimento a monte”. “Incazzato” d’eccezione l’onorevole Franco Barbato, invitato dalle associazioni ambientaliste e vicino ancora una volta ai problemi forti che attanagliano il territorio. Il problema rifiuti è sempre stato sentito in maniera viscerale dall’onorevole, tra battaglie condotte e guerre purtroppo ancora mai vinte, soprattutto per quanto riguarda la situazione in Campania. Celebre è il sacchetto di immondizia portato nelle aule di Montecitorio. “E’ giunta l’ora di cacciare a calci nel sedere dalle proprie poltrone gli amministratori dai comuni” arringa l’agguerrito Barbato “e provvedere a costruire pian piano, con le facce pulite di giovani che vedo oggi presenti anche qui, amministratori e politici eticamente corretti e territorialmente capaci di gestire il bene pubblico e soddisfare le necessità dei cittadini. Ma in primis, rispettare la salute di un territorio che appartiene a loro”. Gennaro Allocca sottolinea ancora una volta il ruolo di cattivi genitori “con cui verremo ricordati dai nostri figli per non aver saputo preservare il nostro territorio”. Ciò che fa indignare gli ambientalisti è la decisione di riaprire la discarica di Paenzano II e localizzare ulteriori due discariche nel territorio di Comiziano e Palma Campania.
L’apertura di Paenzano II come si legge dalla Relazione sullo stato dell’arte del ciclo integrato dei rifiuti in Campania è programmata per Aprile 2012 ed avrà una capacità di 220mila tonnellate di rifiuti che non sono solo per l’area nolana. “Nessuna traccia degli altri amministratori e politici invitati” dice indignato Gennaro Esposito, delegato Assocampania Felix e Presidente Medici per l’Ambiente, e mostra leggendo ai cittadini i risultati resi noti dal Pascale sull’andamento della mortalità per tumori nelle province di Napoli e Caserta. In provincia di Napoli si è avuto negli anni 2005-2008 un incremento percentuale del 47% negli uomini e del 40% nelle donne mentre a Caserta c’è stato un incremento del 28.4% negli uomini e del 32.7% nelle donne. La situazione si è capovolta: mentre negli anni ottanta/novanta erano più numerosi i casi di tumori al nord adesso la situazione è completamente ribaltata. Nelle due province i tumori ai polmoni sono quelli che hanno riscontrato aumenti considerevoli, soprattutto nelle donne. Per Gianluca Napolitano “la situazione è vergognosa e nessun amministratore sembra riuscire a dare risposte adeguate alle nostre domande ma soprattutto sembra dare poco peso alla truffa che si sta ancora una volta perpetrando ai danni della nostra salute”. “E’ giunta l’ora di cacciare a calci nel sedere dalle proprie poltrone gli amministratori dai comuni” arringa un agguerrito Barbato “e provvedere a costruire pian piano, con le facce pulite di giovani che vedo oggi presenti anche qui, amministratori e politici eticamente corretti e territorialmente capaci di gestire il bene pubblico e soddisfare le necessità dei cittadini. Ma in primis, rispettare la salute di un territorio che appartiene a loro”
Ascoltatore ed attivista d’eccezione il 5 febbraio nel Sit-in dell’Unità di Crisi “No Discariche nel Nolano” in Piazza Gragnano a Tufino, l’onorevole Franco Barbato, deputato dell’Italia dei Valori. Deciso e duro l’onorevole ha delineato le presunte falle di un sistema amministrativo che in Campania mostra il suo lato peggiore. “È necessario” dice il parlamentare “rifondare politica e buon governo in questo territorio in cui la via del malaffare e della malamministrazione sembrano essere le uniche vie da percorrere. I comuni e le amministrazioni locali fanno da contenitori, punto di raccolta e convoglio di clientelismi, interessi malavitosi, interessi personali e richieste ed esigenze dei cittadini. Ma queste dinamiche non sono più concepibili”.
Franco Barbato che ha ben conosciuto le dinamiche politiche, amministrative e territoriali dell’area nolana fin dalla sua esperienza come consigliere nel 1985 e come sindaco di Camposano a partire dal 1992 (periodo nel quale fu soprannominato sindaco anticamorra per la sua battaglia forte per la legalità), ha espresso tutta la sua vicinanza ai “cittadini che convivono con la discarica. Sono anche io del parere che il danno e la beffa perpetrati ai danni di questo territorio siano incommensurabili: non è possibile che la provincia e la regione chiedono che a dare sia ancora una volta questo territorio” arringa l’onorevole e continua “E’ una presa in giro colossale. Questa gente che amministra meriterebbe di essere presa a calci nel sedere e cacciata fuori da questo paese. Amministratori di cui oggi qui non c’è traccia e che sono intenti a nascondersi facendo politica casa per casa, attraverso promesse o minacce” tuona Barbato. “Qui in piazza noi parliamo davanti a tutti, offrendo dialogo, dibattito e confronto. Questa è politica: e questo è il motivo per cui bisogna riqualificare tutto facendo entrare le facce pulite dei paesi, i giovani, quelle che oggi vedo anche qua in questa freddissima giornata di febbraio. Ed i soldi? Come vengono spesi questi soldi pubblici? Regione, Provincia, Comuni: tanti posti di lavoro per gente che non fa nulla. E per di più anche in esubero!La stessa identica cosa che succede ai piani alti: si consideri la differenza tra Germania e Italia nella Presidenza del Consiglio. Circa 250 da una parte, circa 2.500 dall’altra per un rapporto di 23 milioni di euro a circa 240! Non possiamo dunque far altro che alzare la voce. Ed io sono il primo che non le manda a dire a nessuno. Questa è la terra in cui vivono e crescono i nostri figli ed è nostro dovere combattere per preservarla, soprattutto contro gli interessi di individui senza rispetto per la propria terra, per i propri figli e per sé stessi. Il rapporto dell’ospedale Pascale parla chiaro,” conclude Barbato “in questa terra si muore. E’ giunta l’ora di ribellarci. Non è possibile che i giovani debbano per forza scappare da questo territorio e non solo per il lavoro che non c’è ma anche per un ambiente che li uccide”.
Fioravante Conte