Questo articolo è apparso sul quotidiano online ILNOLANO.IT in data 02.06.2012
#Visciano
“Abbiamo deciso di premiare una persona morta ma che di morto non ha nulla. E’ vivente, le sue idee sono forti, rappresenta una prospettiva ed un esempio di vita”. Sono queste le parole del dott. Gianfranco Meo nel motivare l’assegnazione del Carpine d’Argento ad Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore del comune di Pollica ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di calibro 9, di cui sette mortali, intorno alle 10.15 di sera, nella sua auto mentre rincasava.
Pochi mesi prima Vassallo era stato rieletto per il secondo mandato consecutivo. Suo è il merito se Pollica è in cima a tutte le classifiche di qualità e di buon governo del territorio, da Legambiente a Slow Food ai Comuni Ricicloni. Ospite al “Centro Padre Arturo d’Onofrio”, il fratello, Dario Vassallo, il penultimo di una famiglia di cinque fratelli ed una sorella, memoria del “sindaco intelligente”, che ritira il premio, presenta il libro “Il sindaco-pescatore” e sottolinea ancora una volta le “capacità di un uomo straordinario”.
Vassallo, da presidente del parco nazionale del Cilento, era stato inflessibile anche contro la speculazione edilizia, e per questo all’inizio gli inquirenti avevano battuto la pista delle ecomafie e della speculazione edilizia per trovare un movente all’agguato mortale. Ed in questa ipotesi rientravano in gioco anche i clan nolani e napoletani: l’area di Acciaroli è una meta molto frequentata dalla “gens” nolana.
L’altra ipotesi sull’uccisione è legata invece al traffico degli stupefacenti: probabilmente la criminalità era infastidita dalle campagne antidroga del sindaco di Pollica che arrivò a presentarsi personalmente nei locali del porto per affrontare a muso duro gli spacciatori e intimargli di andarsene. Ma è anche giusto pensare ad un omicidio “comandato” dalle parti più alte della malavita organizzata e nascosta sotto le spoglie di un uccisione per motivi legati al traffico di droga. C’è di fatto che la figura del sindaco-pescatore così chiamato per il suo legame con il mare e la sua attività di pescatore che continuò sempre a praticare, oggi è un esempio esportato anche in Oriente.
In Cina il modello-sistema Angelo Vassallo nella gestione della res publica e del comune di Pollica è studiato ed imitato: “Mio fratello” dice Dario “era visto come lo Stato che ti aiuta. Il suo sistema era orientato a fare numeri. Il suo pensiero era questo: se Acciaroli nel periodo estivo fa 40.000 turisti, prendiamo il minimo 20.000. Mettiamo che spendano mille euro ciascuno: sono venti milioni di euro che vanno a far girare una economia che durante l’anno gira attorno a 2.750 persone, due supermercati ed una banca. Ed allora perché non investire nel territorio: epuratori a mare, raccolta differenziata, isola ecologica: la gente in un paese bello viene la prima volta, ci ritorna la seconda, si affeziona infine ed il paese con i suoi cittadini ne trae giovamento”. Il pensiero di Dario Vassallo infine va al grande cuore di Angelo, sempre dalla parte dei più deboli, dei meno abbienti per i quali realizzò un complesso residenziale e lasciando che pagassero un affitto simbolico di otto euro al mese. “E’ stato un profeta locale ed universale ma che merita ancora di essere collocato e celebrato. Al Nord si sta facendo più che al sud con piazze, parchi e biblioteche intitolate alla memoria di mio fratello. Qui nel Meridione invece si è ancora restii e con questo libro e con la Fondazione a lui intitolata stiamo cercando di porre la figura di Angelo nel posto in cui merita di stare: su quel gradino che quando fu ucciso gli avevano tolto da sotto”.
Fioravante Conte