XVIII Premio Cimitile Premiazioni

La prosa al tempo dell’immediato, il Premio Cimitile volge il proprio sguardo a giovani e tempi moderni

Questo articolo è apparso sul settimanale ILNOLANO SETTE in data 22.06.2012

#Premio Cimitile #Cimitile, Campania

Nancy, Giovanni, Marilù, Roberto. Sono giovani. “Quei giovani che oggi possono trovare un riscatto sociale solo nelle proprie condizioni familiari, non nella società, non nella scuola, non nel lavoro” dice il giornalista Gianni Riotta in un passaggio di un suo discorso. “Quei giovani che rappresentano il vero coraggio di una società che cerca di opporsi ad una classe dirigente mediocre e che nonostante le difficili condizioni fanno i figli, scendono nelle piazze, combattono” ribadisce Luca Telese.

E’ tutta qui l’anima dei discorsi della serata finale del XVII Premio Letterario Nazionale Cimitile 2012 strettamente legata alla condizione dell’essere “giovane” nell’Italia della crisi. Una serata ricca di intellettuali e artisti caratterizzata dal mescolarsi continuo, in sintonia perfetta, di parole e musica, pensieri e denunce, discorsi di indignazione e panegirici per il nostro Belpaese. Nello scenario suggestivo del Complesso Basilicale Paleocristiano si è tirato un filo per accomunare la condizione giovanile, la cultura e l’interculturalità nella società di oggi con un occhio fisso sul libro quale strumento veicolare della conoscenza se unito all’esperienza. Tutti i colori ed i suoni avvolgenti dell’Africa nella performance del gruppo senegalese Awa e tutta la forza della lirica napoletana nel “Marechiaro” cantato dal soprano giapponese Yasko. Importante il sound multiculturale di Eugenio Bennato, uno dei primi in Italia a cimentarsi e confrontarsi con i ritmi di altri Paesi. Il tutto impreziosito dalla grinta di Dolcenera. Tradizione, identità e radici: un continuum ideologico che è alla base di un “sentire” comune.

Dolcenera al Premio Cimitile

Dolcenera al Premio Cimitile

La kermesse di ospiti è stata introdotta da una elegante Eleonora Daniele in abito lungo bianco, ex gieffina oggi presentatrice di UnoMattina, e da un professionale Duilio Gianmaria, inviato di guerra della Rai. Un pensiero è andato a Papa Giovanni Paolo II con la riproposizione della visita che compì venti anni fa nell’area nolana. Prima premiata nella sezione “migliore opera inedita di narrativa” Maria Giuseppina Pagnotta con il suo “L’emozione di incontrarsi all’improvviso” pubblicato dalla casa editrice Guida di Napoli, “nato”, come dice la stessa autrice, “da un incontro in Corsica e sviluppato attraverso l’uso degli sms, strumento immediato di comunicazione nella società contemporanea”. Insomma così come il buon Dante Alighieri nella Vita Nuova utilizzava il prosimetro, alternando versi e prosa, ecco oggi l’alternanza di prosa ed sms. “Si tratta di una storia fatta di sms: quegli sms che spesso improvvisi ti rallegrano un momento o l’intera giornata e che spesso gli innamorati non fanno altro che aspettare con impazienza” conclude l’autrice. A premiarla Ermanno Corsi, presidente del Comitato Scientifico del Premio Cimitile.

“Campanile d’Argento” per la Migliore Opera edita di archeologia e cultura artistica in età Paleocristiana e Altomedievale per Fabrizio Bisconti con “Le pitture delle Catacombe Romane. Restauri e interpretazioni”. Spazio dunque alla cultura ed alla lettura: e così Sebastiano Somma dopo aver scosso gli animi con la presentazione di un nuovo progetto dedicato all’infanzia infelice rilegge, reinterpretando, un passo della terza opera premiata. Si tratta della migliore opera edita di attualità: “L’Albero del Mondo. Weimar Ottobre 1942” esordio narrativo di Mauro Mazza, pubblicata da Fazi Editore e premiato dall’Assessore alla Provincia Giovanna Del Giudice. Ambientata nell’autunno del 1942 a Weimar nel raduno degli scrittori europei organizzato dalla propaganda nazista guidata da Joseph Goebbels, l’opera vede tre storie che si intrecciano inaspettatamente: quelle degli intellettuali italiani Giaime Pintor ed Elio Vittorini e del terribile genio del male e ministro di Hitler Goebbels.

Dopo il direttore Rai ad essere premiato nella sezione “Migliore opera edita di saggistica” è un altro grande uomo del giornalismo italiano: Gianni Riotta con “Le cose che ho imparato” pubblicata da Mondadori. Profonde le parole di Riotta, che da attento osservatore della realtà, parla di onestà, tempi moderni e dialogo: “Le persone per bene sono la maggioranza in questo paese e per questo motivo questo paese se la caverà. La nostra generazione è stata più fortunata rispetto ai giovani di oggi: abbiamo avuto più occasioni, in primis di lavoro. Noi siamo più egoisti globalmente, più gelosi e più avari di esperienza rispetto ai nostri genitori che ci hanno insegnato a discutere, a confrontarci, ad indignarci”.

XVIII Premio Cimitile Premiazioni

Premio consegnato da Elia Alaia, presidente dell’Associazione Obiettivo terzo Millennio. Altra eccellente premiazione per Luca Telese ed il suo “Gioventù, amore e rabbia” come migliore opera edita di attualità, pubblicata da Sperling & Kupfer. A premiare sono l’On. Pasquale Sommese e l’On. Paolo Russo. Infine il Premio Giornalismo “Antonio Ravel” a Paola Saluzzi per il suo programma Sky TG24 Pomeriggio incentrato molte volte su quei giovani che “non hanno paura di niente” e che come sottolinea Mazza “hanno il diritto di essere incazzati”. Premio Speciale infine al Presidente del CNR Luigi Nicolais che riflette e fa riflettere sulla situazione della ricerca in Italia: “Una società, un Paese per svilupparsi deve investire nella ricerca. Lo sviluppo è ricerca ed i nostri giovani hanno bisogno di maggiori investimenti non di tagli sempre maggiori”. “Il problema dei giovani è un problema nostro” dice Gianni Riotta “Non è possibile che a 45/50 anni in Italia si è ancora giovani giornalisti, giovani registi, giovani talenti”. “II Brasile” dice Nicolais “investe pagando centomila giovani l’anno per studiare all’estero, soprattutto in Europa. Dobbiamo dare ai nostri figli la capacità di sognare” conclude il presidente del CNR appoggiato dalle parole di Duilio Gianmaria “Si può e si deve fare di meglio, di più”.

Fioravante Conte

Paola Saluzzi premiata a Cimitile

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