Questo pezzo è apparso su Cinque Colonne Magazine in data 24.09.2013
#Napoli, #PAN, Palazzo delle Arti
Perché le virgolette accanto alla parola giovane “giornalista”? Per il semplice motivo che oggi questo lavoro sta cambiando, o meglio è già cambiato come il mondo della comunicazione nella sua totalità. Così come dice José Manuel Velasco, direttore di Dircom, la più importante associazione spagnola di direttori di comunicazione, nel suo ultimo pezzo del blog personale “Le sette sfide della comunicazione” (http://www.fabulasdecomunicacion.es/los-siete-desafios-del-dircom-que-revela-el-euromonitor/comunicacion/).
E così come sottolinea più volte Michele Mezza, giornalista e pensatore RAI, a partire dal suo precedente lavoro “Sono le news, bellezza”: è l’era di Google e del suo “antesignano”, quel Bernardo di Chartres del “Siamo come nani sulle spalle dei giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti”. Quei giganti che potevano essere i protagonisti del miracolo italiano 1960-1964, un nuovo Rinascimento, un neo Umanesimo.
Le parole possono essere letali, sembra sottolinearlo più volte anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, nella veste di patrocinatore del Festival attraverso il suo Comune, nel confronto con Michele Mezza e Nino Daniele, Assessore alla Cultura di Napoli.
De Magistris si interroga e ci fa interrogare sul rapporto informazione-magistratura. Ricorda e ringrazia “tre, quattro, giornalisti, che, liberamente, hanno raccontato ciò che succedeva quando ero in Calabria. Che raccontavano le storie solo per missione. Ed è questo ciò che un magistrato come un giornalista deve avere: una missione” sottolinea il primo cittadino di Napoli. “è molto bello quando un giornalista apre un’inchiesta su di una inchiesta di un giornalista”. Parla del nuovo mondo dei social e della loro veemenza, della pericolosità della penna. “La penna può essere un proiettile” per questo motivo è necessaria accortezza. Parla poi della passione, quella stessa di cui parla il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino quando elogia i giovani di oggi che si gettano nella realtà difficile del giornalismo. Ma si sa, la passione ti fa vivere e reputare come non lavoro ciò che agli occhi altrui è tale. Se si fa della propria passione un lavoro, paradossalmente non si lavora mai. Ci si diverte. “Sei fortunato a guadagnarti il pane facendo ciò che ti piace” dice Antonio, di professione “rimpiazzo”, nel film l’Intrepido, ultimo lavoro di Gianni Amelio presentato al Festival di Venezia.
“Deve essere raccontato tutto, il buono ed il marcio, il nero ed il bianco” dice De Magistris. “Ed è questo il motivo per cui” aggiunge Carlo Verna, storico conduttore ed anchorman del TG3 “ci devono essere alcune regole che facciano da faro al giornalismo che verrà (ma che in fondo già c’è)”. Riprende la metafora dei fogli come coltelli di carta e sottolinea l’importanza del processo della notizia che deve considerare il web a monte e non a valle.
Prossimo progetto del Comune, il cinema: “Ad Ottobre ci saranno le quattro giornate del cinema” dice De Magistris inserendosi così nel discorso sulla scelta politica come base per le innovazioni. Cooperazione, sinergia e rete, i termini chiave. “Noi, come Comune, non abbiamo soldi ma abbiamo strutture, luoghi, possiamo istituire una Conferenza dei Servizi, mettere in piedi facilitazioni per finanziamenti europei”. Uno stimolo per i giovani presenti in sala viene poi dal De Magistris “sociale”. Non solo social digitale ma social nei rapporti umani. In quel rapporto “face to face” chiarificatore: “Dopo lo schiaffo c’è il bicchiere di vino ve lo posso assicurare e quindi risulta indispensabile il rapporto con la gente”. L’excursus finale è sullo sviluppo della Regione che deve passare per la cultura e turismo. “La Campania può avere una nuova fiorente economia e ritrovarsi con tanti posti di lavoro se si riesce a capire che il vero volano dello sviluppo locale è in questi due settori”.
Fioravante Conte