Ci sono dei sensi e dei significati giusti per definire correttamente l’Impegno nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, in una strategia di impresa? Ma soprattutto, ci sono dei metodi per istruire ad esso?
“Faccio una cosa molto bene, ma il talento non basta. È il primo insegnamento che mi ha trasmesso il coach. Puoi aver talento, ma se non lavori duramente non diventi un campione”. Sono le parole di Usain Bolt, l’uomo fulmine, il giovane atleta e già leggenda mondiale.
Ecco i quattro sensi che vedo:
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L’impegno come energia. Il Talento non è altro che capacità attraverso l’impegno nel contesto adeguato. Di fatto, può vedersi come somma di quattro energie: fisica, mentale, emozionale e di valori;
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L’impegno come qualità, come competenza. In questo senso, parliamo in realtà di “seme dell’impegno”. Per questo motivo una persona tra i 23 ed i 25 anni che non ha vissuto “esperienze di impegno” (come ad esempio i boy scouts o le associazioni, clubs, ecc…) è difficile che “cada da cavallo” e non sappia come muoversi o comportarsi entrando in un’organizzazione come sua prima esperienza lavorativa;
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L’impegno come valore, come guida per realizzare progetti e realizzarsi, nella misura in cui si riesca a darsi l’importanza che merita. È un valore comune a molte organizzazioni vincenti;
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L’impegno come le regole del gioco. In questo senso, le squadre vere, autentiche, devono dotarsi di “regole di impegno”, di un contratto di comportamento osservabile in grado di amalgamare e potenziare un gruppo.
Una squadra, un gruppo senza regole di impegno smette di essere tale. Perde l’identità. Senza l’impegno è come se una squadra perdesse visione, missioni e valori condivisi. Per istruire all’impegno è necessario procedere con una analisi precisa delle proprie forze e delle opportunità di miglioramento e soprattutto aggiornare sempre i piani di azione come squadra.
La maggior parte di ciò che chiamiamo squadre non lo sono in quanto non generano abbastanza sinergie, non ottengono risultati migliori di quelli che potrebbe ottenere ciascuno da solo. E quando un gruppo non genera sinergie, ciò che genera è antisinergia (il valore totale si riduce rispetto al valore di ciascun individuo preso da solo).
Altra cosa: non c’è squadra senza leader, né leader senza squadra. L’impegno del leader è quello di generare e creare una squadra vera (fare squadra dal punto di vista di ciascun singolo del gruppo). Ed una squadra si impegna davvero solo se ha un leader capace. Ed un leader capace è colui che all’impegno unisce soprattutto la dote di intelligenza.
Avete mai visto dei gabbiani volare contro un vento forte? Non ci riescono. Rimangono sospesi in aria e più sbattono le ali, più rimangono sospesi. Appena smettono il vento li caccia indietro.
Mi è capitato di vederli sulla spiaggia di Ortigueira, laddove il mare Atlantico abbraccia ogni giorno con il suo soffio migliaia di gabbiani. Non so se in mezzo a loro c’era Jonathan Livingstone che magari, da leader, avrebbe ben potuto pensare di non volare e passeggiare scendendo sulla spiaggia. Per quel tempo. In quel momento in cui il vento non permetteva il volo. So solo che io non lo vidi allora, in quella giornata strana di Luglio, in cui il sole sembrava essersi preso un giorno di riposo. Mi ci misi di impegno a cercarlo, ma non lo trovai. Erano tutti lì a cercare di sconfiggere il vento per planare sul mare in cerca di cibo.
Ma, come dico sempre, c’era il mare. E per me è ciò che basta. Perché? Forse perché, come dice Giovanni Verga, il mare non ha paese, “ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là, dove nasce e muore il sole”.
Fioravante Conte